traduzione
gender
letteratura mondo
postcolonialismo
transmedialità
ISSN 2281-1966

Un cammino mozambicano nella storia portoghese: Mia Couto, «Vinte e Zinco»

By Paolo LaValle

De LevaCome sottolineato da Eduardo Lourenço il passato portoghese è ancora ricco di lacune, in particolare per ciò che riguarda gli ultimi anni dell’impero coloniale. La letteratura ha contribuito a far risaltare queste mancanze, come nel caso degli undici volumi che compongono la collana “Caminhos de Abril”, pubblicata nel 1999 dalla casa editrice Caminho e interamente dedicata alla Revolução dos Cravos. All’iniziativa partecipa anche Mia Couto, scrittore Mozambicano, che in Vinte e Zinco narra la rivoluzione portoghese attraverso una vicenda che si colloca in Mozambico. L’evento è raccontato attraverso la storia della famiglia De Castro, insediatasi nella regione coloniale agli inizi della guerra. Attorno ai De Castro, Mia Couto descrive un ventaglio amplissimo di personaggi coinvolti nella resistenza anti-coloniale. Attraverso i “percorsi di identità” (secondo la formula di Ana Margarida Fonseca) dei singoli personaggi, Mia Couto restituisce una visione corale e complessa degli eventi, inserendo la Revolução in un processo molto più ampio rispetto a quanto avvenuto in Portogallo. Insieme ad altri romanzi scritti negli stessi anni, Vinte e Zinco, contribuisce così a riscrivere la storia della rivoluzione, sollevando questioni tutt’oggi poco dibattute in ambito storiografico.

Scarica il pdf dell'articolo